Domanda posta dall’anticipazione  TENDENZE PRIMAVERA – ESTATE 2021” di Milano Unica (evento tenutosi alla Fabrica Orobia lo scorso 15 Ottobre) che verte sul tema della sostenibilità creativa o della creatività sostenibile. Sotto i riflettori, la “Generazione Z”(Gen Z). Misterioso e affascinante ecosistema di giovani nati dopo il 1990, di età compresa tra i 13 e 28 anni, nati in perfetta sintonia con tecnologia e social network, tanto da essere definiti “Glass generation”, per la loro capacità di interagire con i vetri intelligenti di monitor, tablet e smartphone. I primi veri riformatori sociali,  sia dal punto di vista delle relazioni che dal punto di vista dei consumi.

Una generazione complessa, spesso di difficile interpretazione, che virtualizza anche le emozioni più intime, personalizzandole e condividendole online, ma che è anche molto attenta alla realtà concreta dell’ambiente, del clima, del cibo a km 0, dell’integrazione sociale e culturale. Un linguaggio diverso, fatto di “like” e di “meme”. Una visione imprenditoriale diversa, che ragiona in termini di “app” e di “start-up”. Un “Rinascimento Tecnologico” fatto di “gig imprenditori”, “artigiani tecnologici”, “botteghe virtuali” che si plasmano sui bisogni reali di un mercato in frenetico cambiamento.

 

 

Milano Unica prende spunto da questa affascinante “Generazione Z”, dalle sue specifiche dinamiche culturali, di consumo e dai suoi nuovi canoni estetici, per le tendenze della P/E 2021. Una rottura epocale con il passato che coinvolge anche le generazioni precedenti. Nonostante i nuovi modi di condivisione che passano per l’iperconnessione virtuale, come nel passato più antico, anche i “Ragazzi Z” e i loro followers di altre generazioni, necessitano del gruppo. I ragazzi e i meno ragazzi, continuano a trovare conferme e fiducia in se stessi quando condividono riti, mode, slang, passioni del proprio gruppo di appartenenza. Con la differenza che le nuove “tribù di appartenenza” sono globali e in costante comunicazione, quindi più eterogenee ed inclusive.

La “Generazione Z” condensa  in se la proiezione sofisticata della futura tecnologia 5.0 e, dall’altro lato, le stesse caratteristiche tribali tipiche dell’uomo fin dagli albori della civiltà. Milano Unica ha quindi deciso di unire futuro e passato nel binomio TECNOLOGIA-TRIBU’.  Per definire una sintesi creativa e culturale, ha scelto clan ideali, dal nord al sud del mondo, mescolando estetiche giovanili contemporanee con ancestrali espressioni tribali. Tre luoghi simbolo: Mexico City, Los Angeles e Papua Nuova Guinea, da cui nascono tre tendenze: Tropical Rave in Mexico City, Indian Chill Out in L.A. e British Clubbing in Papua.

 

Interessante la conferenza presieduta dal presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala, che ha visto la partecipazione di Emanuele Farneti, direttore Vogue Italia e L’uomo Vogue; di Claudia D’Arpizio, partner Bain & Company Luxury goods & fashion; Giusy Ferrè, giornalista, scrittrice e critica di moda; Luca Sburlati, CEO Pattern Spa. SPECIAL GUEST  Rankin, Fotografo, co-fondatore di Dazed and Confused, fondatore di Hanger. Tra i temi emersi, l’urgenza di adeguare la filiera produttiva del tessile abbigliamento a parametri sostenibili ed etici. Le scelte della “Generazione Z” e non solo, si orientano sempre di più verso un consumo consapevole, di oggetti che non siano solo belli e che sappiano raccontare una storia, ma che siano garanzia di una produzione virtuosa, in sintonia con la necessità di ripulire l’ambiente dal punto di vista etico ed ecologico,  e salvaguardarlo da nuovi attacchi.

Ne parleremo più dettagliatamente in un articolo dedicato.