Si è concluso il 27 gennaio, il Pitti Filati Firenze PE 2018. Un’edizione all’insegna di armonie contrastate e di contrasti armonici che ha visto come  icona, la donna moderna, cosmopolita, ma romantica. Il gioco di mani morbide, quasi evanescenti, che si contrappongono a mani dure e secche, è reso ulteriormente interessante dall’impiego di filati pregiati che ne enfatizzano la struttura. La seta, sinonimo di romanticismo e raffinato lusso, si mescola a materiali insoliti come il cashmere e il lino. I filati, di finissima titolazione, creano voile e crepe inusuali, grazie a torsioni originali, molto diverse da quelle tradizionali. L’aspetto tintoriale, sempre attento e ricercato, verso la tonalità migliore, sposa processi rispettosi dell’ambiente, che enfatizzano le caratteristiche peculiari di ogni fibra. La stampa diventa un must. Irregolare, sbiadita, quasi maltinta; dinamica come nei dipinti degli scapigliati rivoluzionari. Trasparenze ricavate usando  flati di poliestere e poliammide, e stampe a corrosione. Il denim mid blue e le sfumature dell’indaco delavè, si propongono come i nuovi neutri, nei lini dall’aspetto vissuto. Filati sottilissimi e finissaggi high-tech,  che permettono lavorazioni effetto pizzo, vintage crochet e strutture tridimensionali di grande effetto. Filati naturali, come il lino e il cotone, acquistano una nuova vivacità, intrecciandosi con viscose lucide e poliammidi dai colori intensi. Spalmature, stampe, catenelle in sovrapposizione, leggere armature, creano sculture in maglia di regale leggerezza.  Lo spazio ricerca, intitolato “The Passenger”, vede come protagonista il viaggio e il viaggiatore, in tutte le sue accezioni. Il viaggio concepito come esperienza personale o collettiva, in cui poter essere se stessi e recitare un momento al di fuori dei canoni quotidiani.